lunedì 9 luglio 2012

IMU: la stangata della giunta comunale


IMU: la stangata della giunta comunale


Il Consiglio comunale di Salò, nel mese di maggio, con il voto contrario delle minoranze, ha votato le aliquote dell’I.M.U. (Imposta Municipale sugli immobili):

  • 0,4% sulla “prima casa”
  • 0,98% su tutti gli “altri immobili” (case di vacanza, case sfi tte, case locate, immobili destinati ad attività commerciali, artigianali e terziarie in genere).

Una decisione frettolosa e non adeguatamente meditata se si pensa che a giugno, con la prima rata, lo Stato ha deciso che si paghi applicando le aliquote base: 0,4% e 0,76%, con eventuale conguaglio con la seconda rata; tanto più che le indicazioni del Ministero delle Finanze in base ai dati statistici hanno stimato che con le aliquote base, 0,4% e 0,76%, il Comune di Salò possa incassare € 4.599.000.
Il Comune di Salò, con aliquote maggiorate ha previsto di incassare meno: € 4.500.000.
I conti non tornano!
I consiglieri di minoranza, non condividendo questa scelta incomprensibile, hanno chiesto al Sindaco e alla Giunta di ritornare sui propri passi e rinviare la scelta sulle aliquote defi nitive a settembre, dopo una verifica delle effettive necessità di copertura del bilancio comunale, sulla base del gettito della prima rata di acconto.
Per questo motivo, hanno chiesto la convocazione del Consiglio comunale che si è tenuto ai primi di giugno, per proporre l’adozione di tale decisione di buon senso, lasciando aperta la possibilità di prevedere una modulazione delle aliquote, con la possibilità di valutare in modo diverso alcune situazioni: ad esempio per le case date in usufrutto ai figli o ai genitori anziani, che risultano seconde case.
Distinguere le aliquote fra le abitazioni sfitte e quelle date in locazione a residenti, a maggior ragione se a canone concordato; così come lasciare aperta la porta a possibili distinzioni anche nell’ambito degli immobili destinati ad attività produttive, in una fase di diffi coltà. Tutto ciò senza neppure considerare la possibilità di alleggerire l’aliquota sulla prima casa, come Gardone Riviera, che l’ha abbassata al 0,3%. 


La proposta di rinviare la decisione è stata respinta e ai consiglieri di minoranza non è stata data risposta neppure alla richiesta di prendere visione dei dati che hanno sostenuto le previsioni di gettito dell’imposta IMU adottate dalla Giunta:
evidentemente, il “buon senso” è una categoria che non appartiene alla Giunta e alla maggioranza che la sostiene; e si è avuta una prova ulteriore della opacità delle scelte dell’amministrazione comunale, che rifiuta il confronto con i rappresentanti della cittadinanza.


A giudizio dei Gruppi di minoranza, poi, non è un buon esempio vedere Sindaco e consiglieri di maggioranza approvare il bilancio di previsione del Comune di Salò, che, in tempi di crisi, prevede un incremento delle spese correnti di ben 217.000 euro, coperti proprio con l’aumento non giustificato delle aliquote I.M.U.


La scelta della Giunta sulle aliquote IMU non tiene conto della situazione di Salò, ove i redditi catastali sono molto alti e spesso non distribuiti equamente tra le varie zone della città. 
Una situazione aggravata dalla decisione del Governo, che, non potendo scegliere una patrimoniale sui possessori di grandi beni e alti redditi, per il veto di PDL e LEGA, responsabili dello stato disastroso del bilancio dello Stato, non si è limitato a reintrodurre la tassa sulla prima casa, senza l’esenzione dei redditi più bassi decisa a suo tempo dal Governo Prodi, ma vi ha aggiunto la rivalutazione degli estimi catastali di un ulteriore 60%.
In questo modo, peraltro, il Comune di Salò, incassando una somma consistente dalle tasche dei salodiani, rinuncerà ad usufruire a fine anno del fondo di compensazione previsto dallo Stato a favore dei Comuni che dovessero introitare meno di quanto stimato.


La Giunta comunale del Sindaco Botti, sotto la regia dell’Assessore al bilancio Berardinelli, col sostegno dei due consiglieri della lista “Cittadini per Salò”, ha chiuso le orecchie ad ogni sollecitazione. 
Con buona pace dell’attenzione alle difficoltà di molte famiglie e di piccole realtà commerciali e artigianali.

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