sabato 11 giugno 2011

RIFIUTI E RACCOLTA DIFFERENZIATA

Negli ultimi mesi sulla stampa locale si parla molto di rifiuti e di raccolta differenziata: iniziative dei Comuni, al fine di potenziare la separazione dei rifiuti e la loro riduzione.
La nostra Amministrazione Comunale pare invece non prestare particolare attenzione al problema; infatti negli ultimi anni non sono state intraprese iniziative.
L’unico argomento di cui si parla e che la Giunta segue con grande attenzione è il tema della “Fonte Tavina, senza tra l’altro particolari risvolti; per il resto immobilismo assoluto.
La problematica è sicuramente di notevole importanza, visto che determinerà in maniera considerevole il futuro del paese ma non l’unico che interessi Salò e i suoi abitanti.
Dalla fine del 2012 la scure dell’Unione Europea si abbatterà su tutti quei Comuni che non riusciranno ad arrivare ad una percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti del 65%: chi non centrerà l’obiettivo sarà pesantemente penalizzato, con conseguente aggravio di spesa per i cittadini.
Bisogna quindi sapere che il nostro Comune negli ultimi dati rilasciati dall’Osservatorio Provinciale Rifiuti del 2010 ha raggiunto la percentuale del 34%, agli ultimi posti tra i Comuni bresciani, quindi ben lontano dal 65% previsto dai parametri europei.
Il sistema di raccolta applicato è ormai vecchio ed obsoleto, quindi incapace di raggiungere tale obiettivo; laddove rimane l’uso dei cassonetti, come nel nostro caso, secondo alcuni esperti di aziende municipalizzate è impossibile superare la soglia del 45%.
Solamente con la separazione dell’umido e la drastica diminuzione della raccolta indifferenziata sarà possibile raggiungere la percentuale del 70%.
Utile ed importante sarebbe tornare a programmare un sistema di raccolta porta a porta e quindi rimuovere tutte le campane e cassonetti per la raccolta differenziata.
Il sistema “porta a porta” responsabilizza maggiormente tutti i cittadini chiamati a confericonferire in appositi sacchetti le diverse tipologie di rifiuti;indifferenziati con meno inquinamento e minori costi di smaltimento.
Bisognerebbe inoltre rimuovere anche gli attuali cassoni di raccolta del verde; sono destinati esclusivamente ai singoli cittadini per il loro fabbisogno, ma vengono spesso utilizzati dai giardinieri ed altri operatori; invece di smaltire correttamente in discarica il verde raccolto in seguito all’attività professionale, riempiono questi cassoni in modo spesso esagerato e a costo zero, scaricando il costo di smaltimento e del servizio sull’intera comunità.
Se poi si riuscisse a calibrare una nuova tariffa dei rifiuti anche sulla base della quantità di rifiuti conferiti, sicuramente le persone presterebbero maggior attenzione anche nella fase di acquisto dei prodotti, scegliendo quelli con minor imballaggio o almeno riciclabile.
Le ditte e gli operatori commerciali sarebbero indotti ad adeguarsi alle nuove richieste dei consumatori. A livello generale qualcosa si sta già muovendo in questo senso, ma siamo ancora ai primi passi.
E’ compito delle singole Amministrazioni creare incentivi in questa direzione.
Ricordo infine che a Salò, nel regolamento per l’applicazione della tassa di smaltimento dei rifiuti solidi urbani (art, 9 comma C), è prevista una riduzione della tariffa del 30% a favore dei cittadini che installino sistemi di compostaggio dei rifiuti alimentari.
La riduzione è applicabile solo se richiesta in sede di denuncia originaria o di variazione.
Sicuramente è ancora troppo poco.
(La Civetta)

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