mercoledì 18 gennaio 2012

SALVIAMO IL REFERENDUM DELL'ACQUA

TRADIMENTO MONTI

Era il 13 giugno, esattamente 7 mesi fa, quando 26 milioni di italiani/e
sancivano l'acqua bene comune: 'Ubriachi eravamo di gioia' le spalle
cariche dei propri covoni! (Salmo,126).
E oggi, 13 gennaio, ritorniamo a 'seminare nel pianto..' (Salmo,126)
perché il governo Monti vuole privatizzare la Madre.
Sapevamo che il governo Monti era un governo di banche e banchieri, ma
mai, mai ci saremmo aspettati che un governo, cosiddetto tecnico, osasse
di nuovo mettere le mani sull'acqua, la M adre di tutta la vita sul
pianeta.
E' quanto emerge oramai con chiarezza dalla fase 2 dell'attuale governo,
che impone le liberalizzazioni in tutti i settori. Infatti le
dichiarazioni di ministri e sottosegretari, in questi ultimi giorni,
sembrano indicare che quella è la strada anche per l'acqua.
Iniziando con le affermazioni di A.Catricalà, sottosegretario alla
Presidenza, che ha detto che l'acqua è uno dei settori da aprire al
mercato. E C.Passera, ministro all'economia,ha affermato :'Il referendum
ha fatto saltare il meccanismo che rende obbligatoria la cessione ai
privati del servizio di gestione dell'acqua, ma non ha mai impedito in sé
la liberalizzazione del settore.' E ancora più spudoratamente il
sottosegretario all'economia G.Polillo ha rincarato la dose: 'Il
referendum sull'acqua è stato un mezzo imbroglio. Sia chiaro che l'acqua è
e rimane un bene pubblico. E' il servizio di distribuzione che va
liberalizzato.'E non meno clamorosa è l'affermazione del ministro
dell'ambiente C.Clini:'Il costo dell'acqua oggi in Italia non corrisponde
al servizio reso'..La gestione dell'acqua come risorsa pubblica deve
corrispondere alla valorizzazione del contenuto economico della gestione.'
Forse tutte queste dichiarazioni preannunciavano il decreto del governo
(che sarà votato il 19 gennaio) che all'art.20 afferma che il servizio
idrico- considerato servizio di interesse economico generale- potrebbe
essere gestito solo tramite gara o da società per azioni, eliminando così
la gestione pubblica del servizio idrico. Per dirla ancora più
semplicemente, si vuole eliminare l'esperienza che ha iniziato il Comune
di Napoli che ha trasformato la società per azioni a totale capitale
pubblico(ARIN ) in ABC (Acqua Bene Comune-Ente di diritto pubblico).
E' il tradimento totale del referendum che prevedeva la gestione pubblica
dell'acqua senza scopo di lucro. E' il tradimento del governo dei
professori.E' il tradimento della democrazia.
Per i potentati economico-finanziari italiani l'acqua è un boccone troppo
ghiotto da farselo sfuggire. Per le grandi multinazionali europee
dell'acqua (Veolia, Suez, Coca-Cola) che da Bruxelles spingono il governo
Monti verso la privatizzazione, temono e tremano per la nostra vittoria
referendaria,soprattutto il contagio in Europa.
'Un potere immorale e mafioso' -ha giustamente scritto Roberto Lessio, nel
suo libro All'ombra dell'acqua- 'si sta impossessando dell'acqua del
pianeta. E' in corso l'ultima guerra per il possesso finale dell'ultima
merce:l'acqua. Per i tanti processi di privatizzazione dei servizi
pubblici in corso, quello dell'accesso all'acqua è il pi&ugra ve;
criminale. Perchè è il più disonesto, il più sporco, il più pericoloso per
l'esistenza umana.'
Per questo dobbiamo reagire tutti con forza a tutti i livelli,
mobilitandoci per difendere l'esito referendario, ben sapendo che è in
gioco anche la nostra democrazia.
Chiediamo al più presto una mobilitazione nazionale, da tenersi a Roma
perché questo governo ascolti la voce di quei milioni di italiani/e che
hanno votato perché l'acqua resti pubblica .
Chiediamo altresì che il governo Monti riceva il Forum italiano dei
movimenti per l'acqua,ciò che ci è stato negato finora.
Rilanciamo con forza la campagna di 'obbedienza al referendum' per
trasformare le Spa in Ente di diritto pubblico(disobbedendo così al
governo Monti).
Sollecitiamo i Comuni a manifestare la propria disobbedienza alla
privatizzazione dell'acqua con striscioni e bandiere dell'acqua.
E infine ai 26 milioni di cittadini/e di manifestare il proprio dissenso
esponendo dal proprio balcone, uno striscione con la scritta :'Giù le mani
dall'acqua'!
In piedi, popolo dell'acqua!
Ce l'abbiamo fatta con il referendum, ce la faremo anche adesso !
E di nuovo la nostra bocca esploderà di gioia (Salmo,126)
Alex Zanotelli
Napoli, 13 gennaio 2012

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